fonte: blitz quotidiano
ROMA – Ecco perché la sinistra è minoranza nel cervello. La destra offre una “dieta morale” più ampia. E quindi conquista più facilmente la nostra mente.
Scrive Eleonora Barbieri sul Giornale:
In America è stato un bestseller e, anche se il suo autore si considera e si dichiara un liberal, è un libro che ha fatto arrabbiare soprattutto i progressisti. Il fatto è che Menti tribali di Jonathan Haidt (titolo originale The righteous mind , ora pubblicato in Italia da Codice edizioni) indaga il legame fra cervello, emozioni e politica e, scavando nella natura della passione «di partito»,mette a nudo una verità che a molti non è piaciuta: è la testa di sinistra a essere più ristretta, sono i radicali i meno openminded, sono loro che dovrebbero aprirsi di più, se vogliono capire ed essere capiti dalla gente – specialmente dagli elettori.
Come è possibile? I liberal non sono i più«aperti»per definizione, soprattutto alle diversità? Solo apparentemente. In realtà il loro messaggio politico fa appello a due/tre principi morali, mentre quello della destra risveglia ben sei principi: nelle parole di Haidt, questi ultimi riescono ad «attivare tutto il ventaglio di intuizioni morali», su cui poi il nostro cervello costruisce i giudizi etico- politici e su cui si basa in gran parte il nostro comportamento.(…)
Certo è un paradosso rispetto alle convinzioni comuni e soprattutto alle autoconvinzioni dei progressisti, ma Haidt non può essere accusato di essere di parte: psicologo sociale che ora… continua a leggere
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